Siena, lupa senese

ALLA RICERCA DELLA LUPA SENESE

Siena città della lupa

    Da secoli i senesi voltano le spalle alla nemica Firenze e guardano verso Roma, con la quale da sempre si confrontano cercando similitudini e convergenze.
    Sarà perché Siena ha dato ben quattro papi (Alessandro III, Pio II, Pio III, Alessandro VII), o perché hanno una maschera di carnevale molto simile (Cassandro a Siena e Cassandrino a Roma), oppure perché la via francigena< /a> collegava le due città e questo favoriva gli scambi culturali.
    Sopratutto, perché ha le stesse mitiche origini e lo stesso simbolo: la lupa che allatta Romolo e Remo.
    Già, perchè secondo il mito, Siena (Sena in latino) è stata fondata da Senio ed Aschio, i figli di Remo: dopo l'assassinio del loro padre per mano dello zio Romolo, fuggirono da Roma ed arrivarono tra queste colline, magari seguento uno degli attuali
4 itinerari da Roma a Siena, portando con sé la lupa capitolina trafugata dal tempio di Apollo.
    Per secoli, dopo la caduta dell'Impero, Roma contava pochissimi abitanti, e la lupa fece di Siena quasi una Nuova Roma e quindi legittima erede della romanità.

La visita di Siena alla ricerca della lupa

    Siena fu un importante insediamento romano (Sena Julia), nato dove sorgeva un villaggio agricolo etrusco: i reperti rinvenuti in città sono custoditi nel Museo Archeologico.
    Ma quello che suscita curiosità è la ricca presenza della Lupa a Siena, con una differenza: la lupa capitolina ha il muso girato di lato, mentre la lupa senese guarda avanti.

    Nelle vie del centro storico possiamo incontrare la lupa che allatta Romolo e Remo sulla sommità di colonne posizionate nei luoghi più importanti della città, come in Piazza del Duomo, in Piazza del Campo, in ogni Terzo nel quale era suddivisa la città a scopi difensivi, ed in altri luoghi che lasciamo scoprire a voi.

    Nei musei senesi sono conservate le rappresentazioni più preziose della lupa.
    Nel complesso del Duomo di Siena troviamo la lupa senese più antica: è una scultura della fine del Duecento, attribuita alla bottega di Giovanni Pisano, conservata nel Museo dell'Opera del Duomo. Troviamo anche una lupa capitolina nel grandioso mosaico pavimentale della Cattedrale (1373).
    Nel Palazzo Pubblico (Museo Civico) troviamo la lupa dipinta nel famoso affresco degli "Effetti del Buon Governo in città e in campagna" di Ambrogio Lorenzetti (1338-1339), ed anche la più bella scultura giunta fino a noi: è in bronzo dorato, realizzata da Giovanni di Turino verso il 1430 per abbellire Piazza del Campo, e considerata il modello al quale si sono ispirate tutte le lupe senesi successive.