GEOLOGIA

Siena, il fondo di un antico mare

    Passaggiando nei campi coltivati, è facile trovare dei frammenti di conchiglie fossili: tutta la zona di Siena è infatti il fondo di un antico mare, esistito circa 5 milioni di anni fa (era geologica del Pliocene inferiore).
    Poi le terre sono emerse e sono state modellate dalle piogge e dai torrenti, formando colline con dolci pendii e ripide scarpate. Noi siamo proprio sulla cresta di una di queste colline, a 230 metri s.l.m.
    I lavori per l'impianto di un vigneto o una lavorazione del terreno più profonda del solito portano spesso alla luce fossili di conchiglie (molluschi), ricci di mare (echinodermi) ed anche ostriche perlifere e legno pietrificato.

Creta da modellare e pietre da colorare

    Il terreno cambia in pochi passi: ora è argilla pura, che può essere usata come creta da modellare. Poco più in là è sabbia finissima frammista a ciottoli arrotondati, testimonianza di un antico torrente, ideali pietre da pitturare per trasformarli in coccinelle, pesci o tartarughe.

L'acqua e la terra

    La terra è arida: i mezzadri la lavoravano duramente, e davano la metà del raccolto al proprietario, anche se con alcuni stratagemmi riuscivano a prendersi qualcosa in più.
    La sola acqua disponibile era quella piovana, raccolta nella cisterna che si apre accanto alla casa dell'agriturismo.
    Tutta Siena è povera di acqua potabile: per soddisfare le necessità, nel medioevo sono stati scavati chilometri di gallerie per raccogliere l'acqua infiltrata nel sottosuolo, che alimentano sia le fonti di città sia le fonti di campagna.
    Dagli inizi del '900 invece, un acquedotto porta alla città l'acqua ottima e purissima delle sorgenti del Monte Amiata, una montagna alta 1700 metri che si eleva imponente sull'orizzonte.

Nel sottosuolo un serbatoio di acqua calda

    Sottoterra, a circa un chilometro e mezzo di profondità, c'è un enorme serbatoio di acqua calda e salmastra, che si estende da Siena a Rapolano Terme: è il cosiddetto Graben di Siena.
    Un pò di quest'acqua raggiunge la superficie, con un centinaio di sorgenti termali. Una sorgente termale, piccolissima, si trova a 300 metri dal podere, lungo il torrente Tressa: l'acqua sgorga ad una temperatura di 14°C, mentre nel sottosuolo raggiunge i 50°C.
    La sorgente più interessante è l'Acqua Borra, a circa 10 Km: è il punto in cui il serbatoio è più vicino alla superficie. L'acqua sgorga a 37°C, mentre nel sottosuolo supera i 100°C: è stato anche ipotizzato uno sfruttamento per riscaldare le case (teleriscaldamento). Le sorgenti più famose e copiose sono però quelle di Rapolano Terme, utilizzati per le cure termali.