SIENA, L' ACQUA BORRA
e il parco storico termale
Le (ex?) terme libere dell'Acqua Borra
A 10 Km da Siena sgorga una piccola sorgente di acqua termale, che la tradizione indica come miracolosa.
Accanto c'é una casa colonica, appoggiata ad una curiosa parete di travertino, ed attorno si apre il suggestivo paesaggio
delle Crete Senesi.
É questa l'Acqua Borra, in località Santa Maria a Dofana, presso Montaperti (o Monteaperti),
luogo grandioso che riesce ad incantare tutti.
La sorgente termale, frequentata fin dai tempi degli Etruschi, è molto conosciuta nella zona e meta da sempre dei bagni notturni
e, almeno per ora, tutti possono ancora accedere alla vasca termale in modo libero e gratuito.
Il parco termale
Questo parco termale è destinato a diventare una delle più belle e suggestive porte di ingresso del
Chianti e delle Crete Senesi.
Al momento, nella vecchia casa colonica è stato aperto un ristorante, e le acque termali sgorgano all'interno di una piccola vasca quadrata:
non è destinata alla balneazione, ma per ora non c'é nessun cartello di divieto.
La sorgente si inserisce nel più ampio parco termale: infatti, proprio tra queste colline, si svolse la famosa
battaglia di Montaperti tra senesi e fiorentini. Un piacevole percorso di 2 km porta al cippo commemorativo collocato su un'irta collinetta
panoramica, costeggiando un torrente e passando davanti ad un lago di
pesca sportiva
ed aziende agricole che producono formaggio pecorino.
Acqua miracolosa e insidiosa
L'Acqua Borra era frequentata dai tempi delle antiche civiltà: sono stati infatti
trovati oggetti che Etruschi e Romani gettavano nelle acque in onore delle ninfee custodi del luogo.
Per tutto il medioevo gli abitanti della zona usavano queste acque per curare pelle, articolazioni, ossa e muscoli,
e alcuni la bevevano per tentare di curare ogni tipo di malanno.
Infatti l'acqua, che ha una temperatura tra 36 e 38 °C, ha una composizione nettamente diversa da quella di altre sorgenti termali,
per la grande quantità di sali disciolti, più di 12 grammi al litro: tre quarti sono cloruro di sodio (il sale da cucina),
il resto calcio, magnesio, boro e molti altri elementi.
Il Trattato dell'Acqua Borra, scritto nel 1647 dal medico e filosofo senese Leandro Terucci, la descrive come un'acqua dalle
proprietà straordinarie: "pare quest'Acqua sia stata data dal Cielo come preziosa medicina, per sanare quasi tutti i mali del corpo".
Al tempo stesso mette in guardia da un uso irrazionale: "quanto piena d'ignoranza sarà la mente, altrettanto voto si troverà il corpo di sanità".
E' nociva ai fanciulli, ai vecchi, alle persone dal fisico debole,
ma effetti collaterlai possono manifestarsi anche nelle persone in forma: "gl'accidenti principali sono questi: dolore di testa,
vigilia immoderata (insonnia), sete, stitichezza di corpo, caldezza di fegato e reni".
Per questo gran parte del testo illustra il modo corretto, a suo dire, di curarsi: le quantità da bere, gli intervalli
tra un sorso e l'altro, cosa mangiare prima e dopo la cura, ed altre raccomandazioni nate da preziose osservazioni e credenze popolari
(testo consultabile presso l'agriturismo La Torretta).
La casa e la parete di travertino
Un secolo fa lo scenario era ancora più suggestivo: l'acqua defluiva dalla sommità di una piccola collina di travertino,
cresciuta nel corso dei millenni. Infatti l'acqua termale, una volta arrivata in superficie, si raffredda e deposita il calcare che porta in soluzione,
e col tempo si accumula in strati sovrapposti.
Una collina del genere esiste ancora a Rapolano Terme,
mentre all'Acqua Borra è stata tagliata a fette tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 per ricavare materiale da costruzione, caratterizzato da particolari sfumature arancioni.
Dell'antica collina dell'Acqua Borra è rimasta solo una parete: da una parte è l'ultimo fronte della cava di travertino, e dall'altra è il muro della casa colonica.
Questa parete è come un libro aperto sul passato, in quanto si possono distinguere i diversi
strati di sedimentazione ed anche individuare i piccoli coni sorgentizi, una volta superficiali, dai quali sgorgava l'acqua.
La vera storia dell'Acqua Borra
LA POZZA NATURALE (FINO AL 2000)
Esaurita la piccola collina travertino, agli inizi del '900 la sorgente si è trovata
a sgorgare sul piano di campagna, dove l'incessante uso da parte della popolazione locale ha portato a formare una piccola pozza
(lunga quattro metri e larga un due, e profonda fino ad un metro e venti), per poi defluire tra piante palustri e bianche efflorescenze saline.
Il luogo era molto frequentato per un bagno termale o prendere il sole distesi su grossi blocchi di travertino
che erano stati lasciati nel piazzale della vecchia cava.
LA PISCINA IN MURATURA (2000)
Per valorizzare questo patrimonio storico - naturalistico, nel 2000 il Comune di Castelnuovo Berardenga acquisisce l'area
e sostituisce la vasca naturale con una piscina in muratura, elemento centrale di un "Parco storico - termale".
La sorgente sgorgava in una piccola vasca, che poteva ospitare un paio di persone, e poi defluiva in una piscina più
grande, anzi troppo grande, per cui l'acqua era solo tiepida.
L'intervento è esteticamente positivo e risolve alcuni problemi con la realizzazione di servizi igienici nella casa colonica,
ma un consigliere comunale denuncia: lo sbancamento ha abbassato la sorgente di 2 metri e la portata dell'acqua è notevolmente diminuita,
ed ipotizza un danneggiamento di patrimonio pubblico.
Inoltre l'artificializzazione dell'area ha alterato in modo irreversibile il particolare habitat associato
alle manifestaizoni termali, pur essendo l'area all'interno di un SIC (Sito di Interesse Comunitario).
NATURA CREA, UOMO DISTRUGGE (2008)
Così titola il Corriere di Siena. Nel sottosuolo le acque trovano altre strade e scavano cavità, e nel 2008 si apre improvvisamente
una voragine che inghiotte la vasca in muratura e chi nuotava in quel momento, ricordato da una piccola lapide.
Nei giorni seguenti, la voragine viene riempita di pietrisco e le acque termali vengono convogliate direttamente nel vicino torrente
con delle tubazioni.
LA SORGENTE RIAFFIORA (2014)
Mentre gli amministratori pensano il da farsi, la natura non si ferma: nella primavera del 2014 l'acqua termale affiora
dal pietrisco e forma una pozzanghera che torna ad essere frequentata per pediluvi, in quanto l'area non è recintata ed i cartelli indicano solo un generico pericolo di caduta.
Il Comune di Castelnuovo Berardenga emette un bando per la concessione in gestione dell'area,
con l'obiettivo di "una maggiore fruibilità attraverso la realizzazione di adeguate vasche
per il termalismo e servizi prevalentemente legati all'acqua, alla cura della persona, allo svago ed allo sport" (sindaco Fabrizio Nepi su La Nazione, 20/02/2014).
IL NUOVO PROGETTO (2015)
Nel luglio 2015 il Comune adotta il nuovo progetto di un "Parco ludico - termale", che prevede la riapertura del ristorante,
un punto vendita prodotti tipici del territorio, un parco giochi per bambini ed un punto sosta per camper, cavalli e biciclette.
Di balneazione non se ne parla. Infatti, nella presentazione, il sindaco dice che "per la vasca è stata scelta la
soluzione che più di tutte rispetta la tradizione... l'acqua sgorgava formando una pozza ... senza che venissero mai create piscine o chissà che cosa,
... senza un bagno termale vero e proprio".
Del progetto, il gestore ha realizzato il ristorante (2015) e la vasca (2017), tanto che una mozione approvata
dal consiglio comunale riconosce un ritardo nel completamento del progetto ed un insufficiente monitoraggio da parte della stessa amministrazione.

FINO AL 2000. Le terme libere dell'Acqua Borra presso Siena, prima dell'intervento di recupero.

ANNO 2000. La sorgente termale dell'Acqua Borra dopo l'intervento di recupero e la realizzazione del parco storico - termale.

ANNO 2008. Il pietrisco riempie la voragine che ha inghiottito la piscina.

ANNO 2014. Le acque termali affiorano tra il pietrisco formando una pozzanghera tornata ad essere frequentata tra generici cartelli di pericolo.

ANNO 2015. Il progetto di un parco ludico-termale con una vasca non balenabile, realizzata nel 2017.