Rapolano Terme si trova a 25 minuti di auto da Siena,
e può essere meta di una piacevole escursione di una o mezza giornata.
Quello che caratterizza questo territorio è il travertino,
in tutte le sue tonalità: non solo il bianco, ma anche rosato, o tendente al giallo, fino all'aranciato ed al tortora.
Col travertino sono state costruite le case e le chiese, le panchine ed i
marciapiedi, le fontane e le statue dei parchi.
Il travertino, che ha reso questa zona ricca e famosa, è un elemento costante e irrinunciabile:
lo troviamo anche al Museo del Presepe nel vicino paese di Serre di Rapolano,
dove la rappresentazione delle cave di travertino offre un'originale ambientazione dei personaggi natalizi.
Alle Terme di Rapolano non ci sono più vasche naturali ad accesso libero,
ma due stabilimenti termali: le Terme Antica Querciolaia e le Terme di San Giovanni.
Le Terme Antica Querciolaia
sono situate al margine della zona moderna, tra la superstrada ed il Parco dell'Acqua,
un bel complesso architettonico a forma di ferro di cavallo costruito nel 1864.
(www.termeaq.it).
Le Terme San Giovanni si trovano in aperta campagna a 2 Km dal paese,
in un moderno fabbricato ultimato nel 1974, circondato da un parco di querce sempreverdi e da emergenze naturali come la schiena d'asino e la puzzola.
Poco distante c'é anche il sito archeologico di Campo Muri, con una vasca termale etrusco - romana (www.termesangiovanni.it).
Entrambi gli stabilimenti termali di Rapolano dispongono di piscine termali aperte al pubblico a prezzi popolari,
oggi alimentate da pozzi che attingono la calda acqua termominerale direttamente dal sottosuolo.
Le acque termali trovano applicazione nella prevenzione e nella cura delle
malattie delle articolazioni, della pelle e dell'apparato respiratorio.
Siena si trova al centro di un'area termale: oltre a Rapolano Terme, altre località termali nei dintorni di Siena sono:
- Bagno Vignoni (vasca nel parco e due stabilimenti termali),
- Bagni di Petriolo (terme libere e due stabilimenti termali).
Natura termale: la schiena d'asino e il cratere della puzzola
Il travertino è profondamente legato alle sorgenti termali, le quali sono alimentate da un enorme
serbatoio di acqua calda situato a notevole profondità.
L'acqua termale, una volta arrivata in superficie, si raffredda e deposita il calcare che porta in soluzione:
così, col tempo, il calcare si accumula in strati sovrapposti, formando depositi di travertino alti decine di metri.
Possiamo vedere questo processo proprio accanto alle Terme di San Giovanni: è la cosiddetta Montagnola
o Schiena d'Asino, una collinetta allungata con una fessura lungo tutta la cresta dalla quale sgorgava
l'Acqua della Rupe, che in passato alimentava le terme e poi precipitava verso il borro sottostante con stupende cascate e vasche naturali.
Questa sorgente, che si era già notevolmente ridotta dopo la perforazione del pozzo dello stabilimento termale,
si è spenta negli anni 2000. Così, oggi, la collina non appare più di quel bianco-panna dovuto al calcare depositato in continuazione.
Un vero peccato, perché questo era un fenomeno unico al mondo, confrontabile solo con la Terrazza d'Angelo del parco di Yellowstone (USA),
che però è stato protetto ed è rimasto intatto.
Di fronte si trova la Mofeta del Bossoleto o Puzzola, un cratere circondato da un alto muro,
inaccessibile al pubblico, con al centro una delle sorgenti naturali di anidride carbonica più grandi al mondo.
L'anidride carbonica è più pesante dell'aria e rimane sul fondo del cratere, creando una trappola mortale inodore e incolore:
alcune leggende narrano che di notte si aggirino i fantasmi di coloro che vi hanno trovato la morte. Nel sottosuolo di questa zona si trova infatti il più grande giacimento italiano di anidride carbonica,
estratta per fare le bollicine delle bibite.