COLLE VAL D' ELSA,
il cristallo e le cristallerie, il borgo medievale, il parco fluviale
Il borgo medievale
A 20 minuti dall'agriturismo La Torretta si incontra Colle Val d'Elsa, un piccolo borgo
medievale arroccato su una collinetta che domina la valle dell'Elsa e quella straordinaria via di comunicazione che fu la
Via Francigena.
A Colle Val d'Elsa è da visitare la parte alta, con il pittoresco borgo medievale dove si trova un bel Museo Archeologico
che raccoglie i reperti etruschi rinvenuti nella zona e, nella parte bassa, il parco fluviale ed il Museo del Cristallo.
Da non perdere i laboratori dove vengono fabbricati e decorati i cristalli secondo l'antica tradizione, che in autunno
organizzano la fiera del cristallo, dove è possibile vedere da vicino come si produce il vetro.
Il parco fluviale dell'Elsa
La parte bassa e moderna della cittadina è attraversata da un canyon dove scorrono le acque color turchese del fiume Elsa,
che qui forma laghetti e cascatelle, delle quali una alta 15 metri (quanto un palazzo di 5 piani), il tutto accompagnato da piante e animali
acquatici, come il granchio di fiume od il martin pescatore.
La parte piè suggestiva (ma attenti alle staccionate fatiscenti) è quella attorno all'ingresso sud, in prossimitè del ponte di Gracciano
e di un parcheggio gratuito, mentre proseguendo verso nord il fiume si fa più tranquillo, in una pacevole passeggiata di oltre 2 km verso il
Ponte di Spugna, vicinissimo alla piazza centrale.
Possiamo poi proseguire in auto verso sud, e dopo un paio di minuti troviamo l'indicazione per le Caldane, dove ancora oggi vengono frequentati i resti delle terme medievali (Bagni San Marziale) con le
copiose sorgenti dell'Elsa: infatti, siamo alla base del grande massiccio calcareo della Montagnola Senese.
A Colle Val d' Elsa il 95% del cristallo italiano
A Colle Val d'Elsa si produce il 95% del cristallo italiano ed il 14% di quello mondiale, e la storia parte da lontano.
Si hanno notizie della lavorazione del vetro fin dal 1406 e di nuovo nel 1577, quando il Granduca di Toscana vietò il vetro straniero, evidentemente per proteggere le
vetrerie colligiane, le uniche presenti all'epoca nei domini fiorentini.
La moderna industria del vetro colligiano nasce agli inizi dell'800,
quando i francesi della famiglia Mathis fondano a Colle una modesta vetreria. La posizione era favorevole in quanto
i terreni della zona fornivano i minerali necessari alla produzione del vetro: sabbie silicee e cave di quarzite (le materie prime), oltre
a manganese, magnesio e antimonio dalle cave e miniere
della zona, mentre al posto del potassio veniva adoperata la cenere, ricavata dalla combustione del legname
dei boschi dei dintorni. L'ossido di calcio si otteneva invece dal marmo (carbonato di calcio)
della vicina Montagnola Senese,
il quale consentiva di ottenere un prodotto lucente e pregiato.
A metà '800 l' industria vetraria passò
al tedesco Giovan Battista Schmidt, ed in pochi anni i cristalli di Colle Val d'Elsa diventano famosi in tutto il mondo.
Con la morte di Schmid l'industria decadde, per ritrovare splendore agli inizi del
secolo scorso con la nascita nel 1920 di un'unica grande vetreria sotto la guida del colligiano Modesto Boschi.
Seguì il declino e la chiusura, ma dal disgregamento di questa grande industria nacquero diverse cristallerie
grazie all'intraprendenza e allo spirito di iniziativa di alcuni colligiani che avevano lavorato in quella
fabbrica. Nel 1946 viene prodotto il primo "cristallino" (14-15% di piombo), e nel 1963 il "cristallo"
vero e proprio (minimo 24% di piombo).
La differenza tra vetro e cristallo
Nel corso dei secoli, il nome cristallo è stato dato a quegli oggetti di vetro che più
assomigliavano alla trasparenza del cristallo di rocca, una pietra ornamentale che veniva intagliata per
fabbricare bicchieri, lampadari ed altri oggetti.
Il vetro, inizialmente, era verdastro o brunastro, a causa delle impurità presenti
nelle materie prime, e quando fu trovato il modo di renderlo trasparente, ecco che fu chiamato "cristallo"
(oggi vetro comune).
Poi il nome cristallo fu riservato ad un vetro ancora più trasparente e brillante,
ottenuto in Boemia grazie ad una variazione della composizione dell'impasto (oggi vetro di Boemia).
Poi è stato scoperto che l'aggiunta di ossido di piombo
aumentava la densità del materiale e di conseguenza la rifrazione della luce e l'effetto di brillantezza,
avvicinando il vetro alle proprietà ottiche del diamante. Oggi, per legge, si può chiamare Cristallo o
vetro cristallo solo il vetro che contiene almeno il 24% in peso di piombo. Se il piombo supera il 30%, può essere chiamato cristallo superiore.
Tuttavia, il piombo è un metallo pesante che rende impossibile il riciclo, per cui
recentemente è iniziata la produzione dell'Eco-crystal glass, il primo cristallo ecologico,
che ha le caratteristiche del cristallo ma è riciclabile al 100%, nuovo fiore all'occhiello della produzione colligiana.
Il Museo del Cristallo, unico in Italia
Colle Val d'Elsa ospita l'unico museo in Italia dedicato al cristallo, nato sul luogo della gloriosa vetreria Boschi,
nella parte bassa e moderna della cittadina. Al centro della piazza c'é il rudere della vecchia ciminiera ed una struttura in vetro e acciaio che,
come la punta di un iceberg, preannuncia l'ingresso al museo sotterraneo.
Ci troviamo così in un ambiente curioso, fra travature che evocano le strutture dell'archeologia industriale e
veniciature argentate che ancor oggi si usano nelle fabbriche del cristallo, fino a ritrovare le fondamenta della vecchia ciminiera.
Sono esposti 150 pezzi di straordinaria bellezza che illustrano il percorso dell'industria vetraria colligiana,
da rari reperti medioevali fino al design moderno, in un susseguirsi di forme, trasparenze e colori.
Non mancano gli attrezzi del vetraio, le materie prime con cui si fabbrica il vetro, le foto d'epoca e la riproduzione a
grandezza naturale di un forno, il tutto accompagnato da semplici spiegazioni, fino ad arrivare alla suggestiva
foresta di cristallo, con i suoi giochi di luce.
Il museo del cristallo ha anche promosso la riproduzione di una serie di esemplari della
Bichierografia, un'opera del 1600 in 4 volumi del pittore romano Giovanni Maggi,
dove immagina forme di ogni tipo, eleganti o bizzarre:
un banco di prova per i maestri vetrai colligiani e le cristallerie colligiane.
ORARIO
IL MUSEO E' IN RISTRUTTURAZIONE (dal settembre 2019 - aggiornato maggio 2021).
GRAN PARTE DEL CONTENUTO PUO' ESSERE VISTO A COLLE ALTA, in via del Castello 33 (ingresso libero).
La produzione del cristallo
La produzione del vetro si svolge in tre fasi: la fusione della materia prima in una fornace,
la soffiatura della pasta incandescente per ottenere l'oggetto di cristallo ed infine l'eventuale molatura e incisione di motivi decorativi.
Per ottenere il cristallo si devono fondere assieme, oltre al piombo:
- il vetrificante: l'ingrediente di base, rappresentato dal biossido di silicio (sabbia silicea oppure quarzite);
- i fondenti: aiutano i vetrificanti a fondere a temperature più basse
e quindi più facilmente raggiungibili, come soda (carbonato di sodio) o potassa (carbonato di potassio);
- gli stabilizzanti: evitano che il vetro finito si sciolga o si frantumi (ossidi di bario, calcio, magnesio, piombo, zinco);
- gli affinanti: omogeinizzano la massa, evitando la formazione di bollicine (ossidi di antimonio ed ossidi di arsenico, mentre un tempo si usava ossido di manganese);
- i coloranti: ferro, zolfo, rame, ed anche decoloranti come il biossido
di manganese, che serve a compensare il colore verdastro o brunasto dovuto alle impurità.
Sono decine di migliaia le sostanze disponibili, utilizzate a seconda delle esigenze,
e nuove sostanze vengono ideate in continuazione.
La visita alle cristallerie
AZIENDE PRODUTTRICI DI CRISTALLO VISITABILI
Arnolfo di Cambio, loc. Pian dell'Olmino 81, tel 0577-928279.
ColleVilca, visita lavorazione su prenotazione tel. 0577-929188, show room 8.30-12 14-17.30, loc. San Marizale 24.
Cristalleria Ceramica Atigiana CCA, show room Via del Castello 40, tel 0577-959666.
Duccio di Segna, visita lavorazione lun-sab 9-12, show room lun-sab 9.00-12.30 e lun-ven 14.30-19.30, loc. Pian dell'Olmino, tel 0577-929656.
LABORATORI DI MOLATORI E INCISORI
Bandinelli Giuliano, visita 10.30-13 15-20, Via del Murolungo 20, tel 0577-931879
Belli Mario, visita con prenotazione 9-13 15-20, Viale Diaz 10, tel 0577-920784
Cigni Boreno, visita con prenotazione, Vicolo delle Fontanelle, tel 0577-920326
La Moleria Gelli, visita con prenotazione, Via Masson, tel 0577-922024
Cucini Franco, visita con prenotazione 8-13 14.30-20, Via Gramsci 13a, tel 0577-922497
Grassini Loreno, visita 9.30-13, Viale di Spugna 124, tel 0577-922734
Emmeci, visita con prenotazione 8-13 14.30-20, via F.lli Bandiera, tel 0577-929216
Laic, visita 10.30-13 16-19.30, via del Castello, tel 0577-920678
Ser Cristallo di Barone Pasquale, showroom 8-12 14-17.30, loc S.Marziale, tel 0577-928756.
Le informazioni sono tratte dal sito del Consorzio del Cristallo e dai siti dei singoli produttori - agosto 2015