L'ABBAZIA DI SAN GALGANO

La visita all'Abbazia di San Galgano

    L'Abbazia San Galgano sorge imponente nel nulla, tra i prati ed i boschi delle Colline Metallifere.
    Fu costruita nel XIII secolo dai cistercensi, che erano soliti insediarsi vicino ai fiumi (siamo nelle pianure che costeggiano il Merse) ed alle grandi vie di comunicazione (qui passava la strada Maremmana Romana).
    Da allora fu il centro economico, culturale e politico di tutta la zona, ma dopo la peste seguì il degrado e venne abbandonata nel XV secolo. Cosè il tetto in piombo della cattedrale fu depredato, e per questo appare scoperchiata.
    Oggi l'Abbazia è di propriet del comune di Chiusdino e gli interni sono visitabili a pagamento. A luglio ed agosto nella cattedrale si svolgono concerti notturni, per cui viene riempita di sedie che possono disturbare le fotografie. Nei pressi c'è un punto ristoro ed un ampio parcheggio gratuito, collegato all'abazzia da una strada pedonale alberata.

L'architettura circestense

    L'Abbazia di San Galgano ha una pianta a croce latina, è lunga circa 70 metri e larga 21, con l'asse principale rigorosamente orientato est-ovest.
    Lo spazio interno è diviso in tre navate, sorrette da 16 pilastri con decorazioni floreali sui capitelli. Quello più interessante è al primo pilastro di sinistra, decorato con una figura antropomorfa, che potrebbe raffigurare l'ultimo architetto dell'Abbazia, Ugolino di Maffeo.
    Nella navata orientale si aprono in quattro cappelle rettangolari, dove venivano effettuate delle funzioni liturgiche, come testimoniato dalla presenza di due nicchie, la minore usata per custodire le ampolle e la maggiore come lavabo.
    Nel transetto destro si trova la porta che dà accesso alla sagrestia e un'apertura posta in alto, con la quale i monaci, usando una scala in legno, potevano accedere direttamente al dormitorio.
    Dal punto di vista architettonico, l'Abazia risponde ai criteri della Regola dell'Ordine Cistercense, sia nella scelta della posizione (zona pianeggiante vicina ad un importante corso d'acqua) sia per la sua forma, con l'unica variante nell'abside quadrato, peraltro molto diffuso in Italia.
    Varie sono le influenze stilistiche: forte è il legame con la basilica lombarda a volta, elemento comune alle prime e più importanti abbazie cistercensi in Italia. Un'influenza pisana, probabilmente per mediazione volterrana, si trovava nelle ceramiche che decoravano la facciata. L'influenza del gusto locale è leggibile nelle bifore delle sei campate della navata centrale e nei capitelli. Lo stile francese è invece limitato agli elementi decorativi.

Visita all'Abbazia di San Galgano

    Cappella. Piccola costruzione a servizio del cimitero ormai scomparso, oggi adibita a magazzino.
    Campanile. Crollato nel 1786, si trovava nella parte sinistra dell'abside, come testimoniato dalla porta di ingresso e da una monofora. La sua presenza era un fatto eccezionale in una abbazia cistercense.
    Chiostro. Si sviluppa sulla fiancata destra ed era il centro dell'attività dell'abbazia. Già nel XVIII secolo era completamente distrutto: quello che vediamo risale agli anni venti, quando fu deciso di ricostruire alcune arcate con i materiali originari, che permettono di immaginare la bellezza originaria.
    Sacrestia. E' coperta con due grandi volte a crociera e sono ancora visibili tracce di affreschi dell'originaria decorazione pittorica.
    Archivio. Vi si accede dalla sacrestia ed è coperto con una volta a crociera.
    Sala capitolare. Qui si riuniva il capitolo dei monaci per deliberare gli atti che riguardavano il governo della comunità. Si tratta di un ambiente molto vasto, diviso in sei campate, illuminato da due grandi bifore aperte sul chiostro e da tre piccole monofore poste sulla parete di fondo.
    Scriptorium. Si trovava all'estremità meridionale del piano terreno, dove i monaci copiavano i manoscritti. E' un ambiente molto ampio, diviso in due navate da cinque pilastri cruciformi che sorreggono delle volte a crociera con decorazioni a girali.
    Piano superiore. Qui si trovavano le celle dei monaci.
    Ambienti scomparsi. Nel lato opposto alla chiesa si trovavano probabilmente il refettorio e le cucine. Curioso, rispetto alle altre abbazie cistercensi è la posizione del refettorio, che non si trovava a ridosso del chiostro ma nel prolungamento del transetto nell'estremità meridionale dell'edificio monastico.

Storia dell'Abbazia di San Galgano

    La costruzione dell'Abbazia iniziò nel 1218 e terminò nel 1341, ma già nel 1288 fu consacrata e iniziarono le officiazioni, come risulta da una epigrafe presente all'interno.
    L'Abbazia divenne ben presto ricca e potente, tanto da condizionare la politica della repubblica senese. Infatti, acquisì molti terreni, non solo negli immediati dintorni, ma anche nelle Crete Senesi, a San Gimignano ed in Maremma.
    Le incertezze della fine del XIII secolo, tra le scorrerie dei mercenari fiorentini e la peste, portano ad un calo della popolazione monastica, che passò dai 60 monaci del 1278 ai 36 del 1296, fino ad arrivare al trasferimento della comunità monastica nella città di Siena, precisamente nel Palazzo di San Galgano, la cui costruzione iniziò nel 1474, oggi sede della Facoltà di Filosofia dell'Università di Siena, e in un piccolo e grazioso convento nella campagna circostante, a pochi chilometri dall'Agriturismo La Torretta (convento San Galgano, oggi proprietà privata, ma visibile dalla strada).

La spada nella roccia e altri itinerari

    Immergersi negli enigmi di San Galgano è un'esperienza unica nel suo genere.
    Una breve passeggiata porta all'Eremo di Monte Siepi, un piccolo edificio nato attorno alla Rotonda: dal suo pavimento affiora spada nella roccia, che secondo la leggenda è la spada del cavaliere Galgano che qui si fece eremita.
    Altre passeggiate conducono alla scoperta del vicino fiume Merse e della strada Maremmana, antica via di comunicazione medevale.
    L'itinerario può continuare con la visita di Chiusdino, intatto borgo medievale cresciuto a cerchi concetrici attorno ad un nucleo centrale, dove è possibile visitare la casa natale di San Galgano e testimonianze antiche e attuali della presenza di Galgano tra leggende e verità.
    Un itinerario inconsueto è la la visita dei luoghi galganici a Siena, dove si trasferirono i monaci dopo l'abbandono dell'abbazia.

Info

ORARIO
     tutti i giorni, compreso festivi
     da novembre a maggio: dalle 9:00 alle 18:00
     luglio e agosto: dalle 9:00 alle 20:00
     settembre e ootobre: dalle 9:00 alle 19:00
     25 dicembre: 9:00 - 12:30 e 14:30 - 18:00
     aperture serali in occasioni particolari.


COSTO INGRESSO
     5,00 €: intero
     4,00 €: ridotto (under 18, over 65, studenti universitari)
    15,00 €: famiglia (2 genitori e 2 figli)
     gratis: under 6, accompagnatori di disabili.


INCLUSO
     Con lo stesso biglietto si può visitare a Chiusdino(a 9 km dall'abbazia), borgo medievale e paese natale del santo, il Museo civico e diocesano di San Galgano e la casa natale, aperti tutti i giorni con orario 10:30/18:00 (Ottobre/Marzo) 10:00/19:00 (Aprile/Settembre)


Aggiornato giugno 2023. Orari e costi possono aver subito variazioni.