Siena, Bagni di Petriolo

BAGNI DI PETRIOLO

Le terme libere di Petriolo

    I Bagni di Petriolo sono le terme libere più vicine a Siena, facilmente raggiungibili in 20 minuti di superstrada.
    Attorno, un concentrato di natura, arte e storia: infatti le vasche termali si trovano lungo le sponde del fiume Farma, in un paesaggio di grande bellezza tra boschi rigogliosi ed incontaminati a pochi passi dalla Riserva Naturale del Basso Merse.
    Bellissimi e particolari i resti delle terme medievali e dell'antica cinta muraria costruita dai senesi nel 1404, che fanno dei Bagni di Petriolo un eccezionale esempio diterme fortificate.
    Quello che rende eccezionale questo luogo è che le preziose acque sulfuree provengono direttamente dal sottosuolo e non, come in genere accade, dallo scarico di uno stabilimento termale.
    Alimentano delle piccole vasche naturali che si trovano sulle sponde del Farma ed anche nel letto del fiume, dove l' acqua termale si mescola a quella del fiume e raggiunge temperature sempre più basse: ognuno può quindi trovare la sua temperatura ideale.
    Purtroppo i Bagni di Petriolo sono spesso lasciati a se stessi, ma una Associazione di cittadini cerca di mantenerli fruibili a tutti.
    Si trovano nel comune di Monticiano, in provincia di Siena. Altre località termali nei dintorni di Siena sono:
- Rapolano Terme, con fenomeni naturali unici al mondo;
- Bagno Vignoni, con la vasca termale in piazza.

Le vasche naturali

    Ecco alcune indicazioni tratte dall'Associazione Amici dei Bagni di Petriolo, fermo restando il fatto che per le cure termali occorre seguire le indicazioni del proprio medico e sul posto non c'é presidio sanitario.

    La pozza più vicina alla sorgente termale, arrivando dalla strada, è quella in alto a destra, è chiamata Pozzo dell'Inferno o semplicemente il Pozzo, per l'elevatissima temperatura e per la sua forma: è una postazione monoposto (anche se stringendosi si può stare in due) ed è la vasca più profonda, nel senso che una volta seduti sul fondo, l'acqua copre fino alle spalle.
    I dati ufficiali parlano di una temperatura di 42-43 °C, ma può arrivare anche a 45, con punte di 48. Grazie alla temperatura elevata, i tempi di attesa sono brevi in quanto si libera molto velocemente. Però, prima di immergersi, è consigliabile acclimatarsi in acque meno calde, in quanto un forte sbalzo termico potrebbe provocare problemi vascolari come la rottura dei capillari.
    Inoltre è consigliato di sostare al massimo uno o due minuti. Una volta usciti, non bisogna immergersi nelle pozze meno calde, ma fare un bagno freddo nel torrente.

    La seconda vasca termale è la Conchiglia. Ha una temperatura attorno ai 40 °C, non è molto profonda, può accogliere anche due o tre persone, ma la cosa migliore è stare da soli sdraiati: nonostante sia molto calda dà un relax fantastico, ma anche qui non è consigliabile una lunga permanenza, e ci si deve immergere dopo aver fatto i passaggi nelle vasche termali meno calde.
    Inoltre, è una vasca di sedimentazione: qui, più che in altre, è possibile beneficiare dei fanghi, eccellenti per la pelle.

    Arriviamo ora alla vasca più famosa e più antica dei Bagni di Petriolo che, per la sua forma, o perché una volta era la vasca più calda, è conosciuta come La Bara o La Tomba.
    Si sta tranquillamente in due, ma non è raro trovare anche tre o quattro persone. Ha una temperatura un pò più bassa della precedente ed ha una sedimentazione elevata, anche se non come la Conchiglia.

    La quarta pozza termale è chiamata il Fagiolo ed è un pò meno calda.
    Ha un divisorio che resta sotto l'acqua: è un tentativo fallito di incanalare l'acqua verso una vasca che oggi non esiste più.

    La quinta ed ultima vasca, nota come Vascone, Vasca Grande o Fossa, è la più usata. Ha una temperatura attorno ai 30-35 °C, per cui è una vasca di acclimatazione e di relax, ed è quella più "sociale", in quanto può ospitare diverse persone.

    Siamo ora arrivati nell'alveo del fiume, dove c'è la Piscina, delimitata da un basso muretto di pietre, che viene periodicamente ripristinato dopo le piene.
    La suddivisione in 2 o 3 porzioni permette di creare zone con diverse temperature: più calda a monte, ideale per prepararsi all'immersione nelle pozze più calde, e più tiepida a valle, ideale per attività da salotto.
    Da una tubazione a monte fuoriesce un forte getto di acqua chiamato La Troscia, ideale per idromassaggi ed aerosol, sempre da concludere con un bagno freddo.

Le antiche terme fortificate

    La presenza di tombe romane nella zona sembra indicare che queste sono le terme rammentate da Cicerone e da Marziale.
    I primi documenti storici risalgono al 1230, e nel 1250 si ha notizia di case affittate ai bagnanti ("stationes"): all'epoca Petriolo era un vero e proprio borgo, con locande, taverne, il palazzo comunale, quattro chiese ed una fonte, ma di tutto questo è rimasto ben poco.
    Le terme medievali esitono ancora: si tratta di quattro vasche, coperte da volte a crociera, che si aprono verso l'esterno con altrettante arcate poggianti su pilastri ottagonali. Al di sopra delle vasche c'é una chiesa Romanica ad una navata, con un piccolo campanile a vela, costruita nel 1276. L'edificio, perù, è pericolante ed osservabile solo dall'esterno.
    Nel 1404 fu realizzata la nuova cinta muraria, che fa di Petriolo l'unico esempio esistente di terme fortificate: ancora oggi si possono ammirare le mura, una porta di ingresso ed i ruderi di due torri originarie, mentre una terza torre fu adattata ad abitazione e è stata recentemente ristrutturata.
    Il Bagno di Petriolo, diventato uno dei più importanti centri termali dell'epoca, fu frequentato da personaggi illustri, fra i quali esponenti delle famiglie dei Medici, dei Malatesta e dei Gonzaga, dal Papa senese Pio II (Enea Silvio Piccolomini) e perfino dall'imperatore del Sacro Romano Impero, Sigismondo di Lussemburgo.
    Seguì l'abbandono ed il degrado, e già nel 1600 i bagni erano frequentati solo dalle persone del luogo e da pastori transumanti che passavano di qui per fare alle greggi un salutare bagno nelle acque sulfuree: all'epoca gli animali avevano la precedenza, perché in una economia rurale gli animali rappresentavano un capitale troppo importante.

Sentieri e sorgenti

    Da Petriolo Terme possiamo effettuare alcuni brevi escursioni nella natura.
    Risalendo il fiume, si incontra sulla sinistra un ruscello dove l'acqua termale deposita il carbonato di calcio attorno ai rametti e le foglie cadute a terra, creando artistiche composizioni.
    Continuando, a circa 800 metri dalle terme, si trova una formazione di travertino alta 4 metri, assomigliante ad un grande fungo bianco. All'apice c'é una piccola pozza (solo per pediluvi), dove zampilla una piccola sorgente termale ricca di carbonato di calcio, che ne aumenta e ne trasforma via via la forma.
    Il bosco a lato della strada che porta a Petriolo è un'antica sughereta, e alcune piante da sughero si trovano proprio lungo la carreggiata: la zonaè infatti ricca di sugherete, a testimonianza di un microclima tipicamente mediterraneo.

    Inoltre, siamo ai confini della Riserva Naturale del Basso Merse, caratterizzata da un'alta qualità ambientale del sistema fluviale, testimoniata dalla presenza di rari animali:
    - la lontra, un mammifero che frequentava i fiumi di tutta Italia ed oggi a rischio di estinzione;
    - il martin pescatore, un uccello sempre pronto a tuffarsi per catturare piccoli pesci;
    - il rospo smeraldino, un raro anfibio sensibile all'inquinamento delle acque.

    Da visitare nei dintorni dei Bagni di Petriolo: il piccolo e grazioso paesino di Pari; l'antico borgo del Castello di Tocchi con la riserva biogenetica demaniale ed il Museo della Biodiversità; il Castello di Montepescini, "bene demaniale statale non trasferibile", in rovina.
    Ritornando verso Siena, si arriva alla suggestiva Abbazia di San Galgano ed al vicino Eremo di Monte Siepi con la sua spada nella roccia.
    Inoltre, la zona è ricca di siti censiti nell'inventario regionale del patrimonio minerario.

Lo stabilimento termale

    Vicino alle terme libere c'è un piccolo stabilimento termale del Bagno di Petriolo, attualmente chiuso e in vendita. Era gestito da una società prevalentemente pubblica e da sempre ha avuto difficoltà di gestione.
    Disponeva di centro benessere che offriva fanghi termali, inalazioni, aerosol, diversi tipi di massaggi, maschere viso termale e maschere corpo termale, oltre al semplice ingresso alla vasca termale. Lo stabilimento era aperto quasi tutto l'anno ed organizzava eventi notturni con cena a buffet (www.termepetriolo.it).

Bagni Petriolo oggi... e domani?

    Le pozze delle terme libere di Petriolo sono ancora liberamente accessibili a tutti, si trovano in un paesaggio splendido e non sono state compromesse come è accaduto all'Acqua Borra, dove le terme libere sono scomparse dopo un tentativo di "riqualificazione", oppure a Rapolano Terme, dove le vasche libere e fenomeni naturali unici al mondo sono scomparsi dopo la perforazione di pozzi che prelevano grandi quantità di acqua calda per rispondere alle crescenti richieste di servizi termali.

    Certo, anche a Petriolo le sorgenti naturali non ci sono più. Oggi l'acqua per gli stabilienti termali viene estratta dai pozzi, ma la parte eccedente continua ad arrivare direttamente alle terme libere. Questo garantisce l'ottima qualità dell'acqua dei Bagni di Petriolo, condizione purtroppo non più presente nel panorama delle terme libere italiane, che in genere usufruiscono solo di acqua usata dagli stabilimenti termali.

    Le terme libere di Petriolo sono però lasciate a sé stesse per anni.
    L'edificio medievale con le terme e la chiesetta, unica testimonianza dell'antico borgo, è pericolante e recintato.
    Il nuovo stabilimento, in attività dal 1998, è chiuso in attesa di vendita (febbraio 2022). E' di proprietà di una società prevalentemente pubblica, e quindi non sorprende che il piano terra è incompiuto: così, visto dal basso, appare come uno scheletro di cemento armato.

    Lo spazio per il parcheggio è talmente ridotto che automobili e camper vengono lasciati lungo la strada, creando il caos specialmente nell'affollato periodo estivo. Molti bivaccano, accendono fuochi, ascoltano musica e fanno scorrazzare i cani. La sera, i vapori termali si confondono con il fumo della mariuana, mentre la notte è a rischio di rave party.
    Il tutto in un luogo che non è attrezzato: ci sono solo dei cassonetti all'entrata del borgo, ma non esiste illuminazione e non ci sono servizi igienici, e la sporcizia si riversa nell'ambiente.
    Il peggio è evitato dagli Amici dei Bagni di Petriolo, un'associazione di cittadini che cerca di rendere fruibile al meglio questo spazio tradizionalmente aperto a tutti.

    Dal 2018 sono iniziati i lavori di restauro e valorizzazione dell'area, secondo il progetto finanziato dal gruppo imprenditoriale proprietario dell'area medievale e dell'albergo sul lato grossetano del Farma, e con la collaborazione di una associazione ambientalista che segue da vicino le vicende di Petriolo: è stato abbattuto lo stabilimento degli anni '60 da anni pericolante, riastrutturata una torre, ripulita una parte dell'area all'interno della antiche mura; è in corso la ripulitura delle mura dalle piantre infestanti, e prossimamente è previsto il recupero dell'edificio medievale (la chiesetta e le antiche terme). Il tutto è rendicontato nelle Videocronache del restauro.

    Tuttavia, quando è stato pubblicato il bando sulla cessione dello stabilimento, Italia Nostra e gli Amici dei Bagni di Petriolo hanno chiesto l'annullamento, perchè è stato aperto per un periodo troppo breve (inizialmente dal 15 al 30 giugno 2020, poi prolungato di due settimane) e l'unico parametro per individuare il vincitore è il miglior prezzo e non la garanzia della continuità dell'attività, in quanto viene ceduta anche la concessione dell'acqua termale: Italia Nostra ha scritto "si ritiene che questa cessione possa spingere ad aggiudicarsi il bene per finalità che esulino dalla specifica attività termale" e parla di voci "di un accordo con il gruppo imprenditoriale che già gestisce un albergo sul lato grossetano della valle del Farma: tali voci, se confermate, avvalorano i nostri timori di una effettiva prossima definitiva chiusura dello stabilimento".
Originale dell'articolo.



Aggiornato febbraio 2022. Le informazioni fornite possono aver subito variazioni.