POGGIBONSI

Il centro storico

    Poggibonsi è una città attiva e moderna. Anzi, è l'unica città industriale del senese, e quindi ha un carattere che si differenzia da quello di Siena e degli altri centri della provincia. Ma non bisogna dimenticare l'altra Poggibonsi, quella storica e culturale.
    Il centro storico, con le sue case color pastello, gravita attorno alla piazza su cui si affacciano la Collegiata (il Duomo) ed il Palazzo Pretorio, sede di un museo di paleontologia purtroppo CHIUSO dal 2018.
    Questo museo, l'unico della città ed a ingresso libero, esponeva i fossili del territorio ed i reperti provenienti dagli scavi nei siti archeologici della zona, è stato chiuso in attesa di lavori di ristrutturazione non anocora iniziati (aggiornamento 2023).
    La visita di Poggibonsi continua fuori città, ai lati del fondovalle occupato dal Parco della Rimembranza, con la Fortezza Imperiale da un lato ed il Santuario di San Lucchese dall'altro.

La Fortezza Imperiale di Poggibonsi

    La Fortezza Imperiale è un'opera incompiuta, con possenti mura che per secoli hanno racchiuso un'area agrcola oggi trasformata in un grande parco, dove fare passeggiate panoramiche ed anche incontrare emergenze archeologiche, storico-architettoniche e naturalistico-ambientali.
    La costruzione della fortezza fu iniziata nel 1478 su ordine di Lorenzo è Medici detto il Magnifico e su progetto di Giuliano da Sangallo, esperto ingegnere militare che potenziò anche il Castello di Brolio in Chianti.
    L'obiettivo era quello di realizzare una città ideale e inespugnabile, da contrapporre alla Repubblica di Siena, ma i lavori furono abbandonati nel 1510 perché la conquista di Siena fece venir meno la motivazione.

L'archeodromo: un parco archeologico vivente

    Nell'area occupata dalla Fortezza Imperiale troviamo i resti di antichi insediamenti succeduti dalla preistoria al medioevo.
    E' questo il Parco Archeologico di Poggio Imperiale, un grande parco visitabile liberamente con una piacevole passeggiata lungo la quale si aprono ampi panorami ed incontriamo una realistica ricostruzione a grandezza naturale di un villaggio del periodo carolingio (IX-X secolo), con 17 capanne realizzate sulla base dei risultati degli scavi.
    Non solo: ogni domenica pomeriggio, dalle 16 alle 19 (ingresso libero), camminando nel villaggio è possibile conoscere gli abitanti: il capo villaggio, il fabbro, il falegname, il fornaio, la tessitrice, mentre lavorano con i costumi e gli attrezzi dell'epoca.

La Fonte delle Fate

    La Fonte delle Fate si trova nella valle sottostante alla Fortezza Imperiale ed è la più grande fonte del senese, oggi inserita nel Parco della Rimembranza, con vialetti, panchine e fontane.
    Rappresenta l'unico manufatto giunto fino a noi del ricco e potente Poggio Bonizzo: era una delle più belle città d'Italia, tanto che nel 1220 Federico di Svevia lo nominò città imperiale, ma fu distrutta dai Fiorentini nel 1270.
    Le pregiate soluzioni architettoniche e la cura degli elementi decorativi rimandano a eccellenti maestri, mentre il principio dell'approvigionamento idrico è il medesimo del piùesteso e visitabile acquedotto medievale di Siena.
    Una curiosità: la Fonte venne sotterrata nel 1484 dalla terra di riporto dei lavori di costruzione della fortezza di Poggio Imperiale, e fu riportata alla luce nel 1803 grazie ad un lavoro di scasso per un vigneto.

San Lucchese

    Dall'altro lato della valletta c'é il Santuario di San Lucchese, costruito nel 1252: la tradizione vuole che Lucchese, un ricco mercante, predicò la povertà tra i concittadini dopo aver incontrato San Francesco d'Assisi, diventando il primo terizario francescano. Alla sua morte fu sepolto in una chiesetta preesistente, ben presto ampliata a Santuario.
    Una piacevole passeggiata parte da San Lucchese e segue il crinale della collina fino alle porte di Poggibonsi, passando davanti al Castello di Badia (proprietì privata, non visitabile): è un'antica Abbazia camaldolese, famosa per i codici miniati.

Il Santuario del Romituzzo

    L'espansione della città ha inghiottito due perle, che risplendono tra il cemento e l'asfalto della periferia sud: il Santuario del Romituzzo ed il Castello della Magione.
    Il Santuario del Romituzzo conserva 5.000 ex-voto in carta pressata, raffiguranti varie parti del corpo umano, che tappezzano le pareti interne della Chiesa e della Sacrestia: segni di una fede ingenua, ma sincera, che esprimono l'antica religiosità popolare.
    Il nome del Santuario deriva dal fatto che, dagli inizi del 14° secolo, alcune donne vivevano in eremitaggio, e dal 15° secolo cominciò ad essere meta di pellegrinaggi per un tabernacolo che un artista di scuola senese abbellì con l'immagine della Madonna della Neve, poi trasformato in cappella e quindi in Santuario, tappa degli itinerari religiosi del senese.
    Da ammirare l'altare maggiore in pietra serena e la cornice in legno dorato che racchiude l'immagine della Madonna della Neve, entrambi del 15° secolo (aperto in occasione delle funzioni religiose).

Il Castello della Magione

    Il Castello della Magione (visibile solo dall'esterno) è un piccolo complesso monumentale in stile romanico, sorto lungo una variante della via francigena, presso un antico ponte sul torrente Staggia oggi scomparso.
    É composto dalla chiesa di San Giovanni in Jerusalem, dallo spedale di San Giovanni e da un mulino sotterraneo, il tutto collegato da mura difensive.
    Curiosa la feritoia a denti di sega sopra il portale di ingresso delle chiesa, unica nel suo genere, e 12 mensole a sostegno degli archetti dell'abside, con raffigurazioni zoomorfe, antropomorfe e geometriche.
    Secondo la tradizione, il complesso fu costruito verso il 1100 dai Cavalieri Templari, ed è stato indicato come il miglior esempio di Magione Templare dell'Europa occidentale, ma documenti storici indicano che in realtà dipendeva dai Cavalieri di San Giovanni o Giovanniti.

La Pieve di Talciona

    Ad un paio di chilometri di Poggibonsi, lungo la strada verso Castelina in Chianti, si trova questo antico borgo immerso in una bel contesto paesaggistico fatto di campi coltivati e filari di cipressi, con il Castello di Strozzavolpe all'orizzonte.
    Nel punto più alto del borgo sorge questa antichissima chiesa, la Pieve di Talciona. L'architrave del portone è datato 1234 e raffigura l'adozione dei Re magi: è stata realizzata da maestranze locali e quindi ha uno stile grossolano e infantile, ma proprio per questo affascinante per la sua genuinità e spontaneità. A sostegno dell'architrave ci sono due figure antropomorfe, probabilmente due cariatidi, ormai erose dal tempo.
    Per visitare l'interno: Santa Messa alle ore 10:30 di ogni giorno festivo.

Il Giardino Sottovico

    Una breve gita può portare a Vico, grazioso paesino che da una collinetta domina la strada per Certaldo, per andare a visitare il Giardino Sottovico: un piccolo orto botanico e giardino terapeutico, senza barriere architettoniche, nato per perseguire un progetto sociale.
    Il Giardino Sottovico è strutturato con il proposito di risvegliare i sensi di chi lo visita, con un percorso sensoriale di profumi di piante aromatiche e officinali, una serra con 500 esemplari di piante grasse anche gigantesche, ed un'altra serra con 3000 esemplari di piante grasse piccole e rare.
    E' aperto alle visite (ingresso libero) il sabato e la domenica (ore 9-12 e 17:30-20), su appuntamento gli altri giorni. Mappa del Giardino
    Gli appassionati non possono poi mancare una visita all'Orto Botanico di Siena, all'interno delle mura trecentesche.